Uno sconfortante ritorno a casa

Luci e ombre nell’ultimo film di Ang Lee. Trasposizione del romanzo “È il tuo giorno, Billy Lynn!” di Ben Fountain, l’ultima fatica del pluripremiato regista di origini taiwanesi ha un buon impatto visivo ma si perde in mille rivoli satirici e sociali, senza centrare il vero bersaglio. Esordio per il giovane e sconosciuto Joe Alwyn nei panni del protagonista.

Billy Lynn è un eroe di guerra. Durante un’azione sul campo in Iraq si è gettato sotto il fuoco nemico per soccorre il sergente della sua squadra, da allora nota in tutto il paese come la Bravo.
Per riportare a casa la salma del compagno caduto e ricevere il giusto ringraziamento da parte del popolo degli Stati Uniti, Billy e i suoi camerati intraprendono un tour di due settimane negli States, che culminerà con un’esibizione, in diretta nazionale, al fianco delle Destiny’s Child durante l’intervallo di una partita di football.
I ricordi del fronte, però, continuano a tormentarlo e a sovrapporsi al suo presente.

La carriera di Ang Lee, breve se confrontata con quella di altri mostri sacri dell’Olimpo registico internazionale, è stata tempestata da dozzine di premi per opere che si discostano anche drasticamente, sia come tematiche affrontate che come stile, le une dalle altre. Persino nei casi in cui il successo non è stato quello sperato, come per l’Hulk datato 2005 e agli albori del cinema supereroistico, il suo punto di vista ha sempre regalato una visione originale e ricercata, caratterizzata dal tocco ibrido che ha sempre contraddistinto tutti quei registi nativi dell’estremo oriente che si sono ritrovati, di passaggio o in pianta stabile, a Hollywood.
Il ritorno del regista taiwanese, a quattro anni dall’uscita di Vita di Pi, è però una delusione.
Billy Lynn – Un giorno da Eroe non è un film brutto in senso assoluto. Anzi in molti frangenti la maestria della messa in scena riesce a trascinare nella mente e nella psiche dello smarrito protagonista molto più di una sceneggiatura incerta sul puntare al travaglio interiore o tratteggiare il declino culturale che fa da sfondo alla vicenda.
Non manca la componente sperimentale: l’utilizzo dei 120 fps rende la visione ancor più immersiva e (iper)realistica e fa il paio con le solite trovate originali di Lee. La posizione politica e ideologica veicolata dal film è cristallina nella sua critica alla società (statunitense e, per diretta generalizzazione, a quella moderna) ed è permeata da una chiave satirica che raramente si abbandona a eccessi retorici gratuiti.
Eppure la marcia di Billy Lynn – Un giorno da eroe è paragonabile a quella di una serrata formazione militare che attraversa la città a tempo di parata: è rigorosa e tecnicamente ineccepibile, ma altrettanto fredda e solo parzialmente emozionale, finendo per richiudersi in un sentimentalismo da compagni d’armi che rischia di sconfinare nell’asettica macchietta.
La sindrome post traumatica da ritorno dal fronte è stata sviscerata al cinema dozzine di volte, fin dai tempi del ritorno dal Vietnam (Il Cacciatore di Michael Cimino aveva detto tutto già quarant’anni fa),e di Billy Lynn – Un giorno da eroe non può rimanere altro che un promettente esordio attoriale (lo sconosciuto Joe Alwyn nei panni del protagonista), tante buone intenzioni, un pizzico di presunzione di troppo e qualche momento di bel cinema.

Titolo originale: Billy Lynn’s long halftime walk
Nazionalità: Stati Uniti, Regno Unito, Cina
Anno: 2016
Genere: Drammatico, Guerra
Durata: 113′
Regia
: Ang Lee
Interpreti: Joe Alwyn, Kristen Stewart, Chris Tucker, Garreth Hedlund, Vin Diesel, Steve Martin, Deirdre Lovejoy, Ben Platt, Tim Blake Nelson, Makenzie Leigh
Sceneggiatura: Jean Cristophe Castelli
Produzione: Simon Cornwell, Ang Lee, Bona Film Group, Dune Films, Film4, The Ink Factory, Tristar Pictures
Distribuzione: Warner Bros.
Fotografia: John Toll
Montaggio: Tim Squyres
Musiche: Jeff Danna, Mychael Danna

Nelle sale italiane dal 2 Febbraio 2017