Parlare d’Italia, al cinema, è ormai cosa vista e già vista. Quale il punto di vista nuovo? Quale la rivoluzione estetica necessaria? Pietro Marcello lo fa tornando alle origini, alle sue origini campane, con la maschera più celebre, Pulcinella, e utilizzando il racconto più antico: la fiaba.

Pulcinella (Sergio Vitolo) viene inviato dalle viscere del Vesuvio per esaudire l’ultimo desiderio di Tommaso (Tommaso Cestrone), pastore campano e custode della Reggia di Carditello: salvare il suo bufalo di nome Sarchiapone. Pulcinella e Sarchiapone, quindi, partono per un lungo viaggio nell’Italia contemporanea.

Fiaba, analogia, la si chiami come si voglia, ma Bella e perduta, presentato in concorso a Locarno, raccogliendo diversi consensi, è un’opera importante, un documento di amore e amarezza verso un Bel Paese che ormai tanto bello più non sembra. Lo è ancora, bello, ma sembra ormai abbandonato. Ed è allora arriva la carica di una figura popolare come Pulcinella, la cui vera maschera si vede quando il costume è svestito e Sarchiapone (doppiato da Elio Germano) non riesce più a parlargli e a farsi capire da lui. Una figura che rappresenta la tradizione, che cerca e trova il bello, ci dialoga, lo comprende fino in fondo, ma che poi, togliendosi la sua “maschera”, diventa quasi estranea. Quello di Marcello è un cinema realista, a tratti documentaristico, dove, tuttavia, l’irreale e il fiabesco sono elemento fondamentale, dove le soggettive di un bufalo permettono anche a lui di esprimersi e di dare un’opinione su ciò che osserva, su ciò che vive. Opera nostalgica, che chiaramente elogia e rimpiange un mondo passato con meno tecnologia ma con più dialogo e intensità emotiva, dove «si lavorava nei campi, ma tutti assieme, cantando e condividendo». La Reggia di Carditiello di Tommaso è la bella e perduta, come lo è Sarchiapone, come lo è l’Italia, e il tutto viene raccontato con delicatezza, grazie ad una pellicola in 16 mm quanto mai calzante, che posa il suo sguardo fermo e trasparente sulle meraviglie della Campania ormai ridotte a ruderi di cui nessuno sembra curarsi, se non un pastore che, a sue spese, decide di occuparsi. Un’opera che porta con sé tutto l’amore che il regista nutre per il suo Paese, un amore che trasuda in ogni inquadratura.

Titolo originale: Bella e perduta
Regia: Pietro Marcello
Sceneggiatura: Maurizio Braucci, Pietro Marcello
Attori principali: Tommaso Cestrone, Sergio Vitolo, Gesuino Pittalis
Montaggio: Sara Fgaer
Fotografia: Pietro Marcello, Salvatore Landi
Prodotto da Avventurosa, Rai Cinema
Durata: 87′
Genere: Drammatico