Secondo episodio del nuovo filone cinematografico dedicato all’universo magico di J.K. Rowling, Animali fantastici: I crimini di Grindelwald è il classico film di transizione, quello che accenna, introduce nuovi personaggi e pone le basi per la costruzione caratteriale del villain a tutto tondo interpretato da Johnny Depp.

Come aveva promesso a Newt, Grindelwald riesce a fuggire dalla prigione e si appresta a reclutare i suoi seguaci. L’unico mago in grado di combatterlo (Albus Silente) non può a causa della sua precedente amicizia con il malvagio stregone, nel mentre procede la ricerca da parte di Credence della sua vera famiglia.

Nonostante la storia ci sia e cominci a ingranare solo con l’introduzione di vecchie conoscenze dell’universo magico di Harry Potter, Animali fantastici: I crimini di Grindelwald non possiede ritmo e coglie l’occasione per farsi meno spensierato e colorato del precedente, preferendo la preannunciata oscurità di Grindelwald. È l’azione che manca (uno strumento necessario per accattivare lo sguardo del pubblico, soprattutto, più piccolo) e non sono d’aiuto i numerosi rallentamenti che il film subisce per mettere in risalto l’uno o l’altro dettaglio funzionale all’intera vicenda.

Scritto da J.K. Rowling e diretto da David Yates, Animali fantastici: I crimini di Grindelwald è un prodotto, nel complesso, abbastanza soddisfacente; l’occasione concede di tornare nel suggestivo microcosmo magico e il film permette di far la conoscenza di diversi celebri personaggi (Silente, Flamel, Nagini e, di sfuggita, la professoressa McGrannit). Inoltre essendo, come precedentemente affermato, un chiaro film di transizione bisogna far fronte alla costruzione caratteriale del cattivo Grindelwald e non è sufficiente un film per conoscere le sue reali intenzioni.

Nonostante sia evidentemente sottoritmo, Animali fantastici: I crimini di Grindelwald si pone come obiettivo quello di permettere allo spettatore di allargare lo sguardo e non focalizzarsi esclusivamente sulle avventure che hanno visto come protagonista Harry Potter. Difatti il tentativo della Rowling è quello di intrecciare trame e personaggi, chiedendo al pubblico di “adottare” un nuovo eroe e conoscere attraverso le sue peripezie le debolezze, le virtù e i cambiamenti dei protagonisti (o comprimari) che sono ormai scolpiti nella memoria di ogni spettatore.

Animali fantastici: I crimini di Grindelwald è, a tratti, noioso e conferisce poco materiale alla causa; nonostante ciò il cliffangher conclusivo dona maggior attesa a un terzo capitolo che comincia a portare la storia magica e la Storia a intrecciarsi (la Seconda Guerra Mondiale come spauracchio e minaccia all’orizzonte) in un turbinio di oscurità e caos. Il compito della Rowling sarà quello di gestire l’enorme potenziale e non gettarlo per compiacere chi vorrebbe quel pizzico d’ironia, sempre più presente e sempre meno funzionale all’intera vicenda.

Titolo originale: Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald
Regia: David Yates
Sceneggiatura: J.K. Rowling
Attori principali: Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, Johnny Depp, Jude Law, Zoe Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim
Fotografia: Philippe Rousselot
Montaggio: Mark Day
Musiche: James Newton Howard
Prodotto da Heyday Films, Warner Bros.
Distribuzione: Warner Bros.
Durata: 134′
Genere: Fantasy