Paura…di annoiarsi!

Nelle sale italiane dal 30 giugno, A Girl Walks Home Alone at Night, primo lungometraggio della regista Ana Lily Amirpour e facente parte della rassegna Nuovo Cinema Teheran, è stato definito il “primo vampire western iraniano”. Se siete estimatori di Dracula di Francis Ford Coppola oppure di Nosferatu di Werner Herzog, diffidate altamente.

Un titolo così lungo dovrebbe essere tutto un programma, tuttavia, A Girl Walks Alone at Night, riuscirebbe ad annoiare anche il più volenteroso dei cinefili. Sì, poiché di forza di volontà per non appisolarsi sulla poltroncina dall’inizio alla fine del film ce ne vuole davvero tanta.

Per cominciare la trama, difficilmente comprensibile o, forse, quasi assente: un vampiro vaga per la città iraniana di Bad City spargendo sangue ovunque, mentre tra un ragazzo ed una ragazza nasce una particolare storia d’amore. Ora, se a ciò aggiungiamo che tutto il film è girato in bianco e nero, elemento che “appesantisce il film” se non si sa come farlo nel migliore dei modi, lasciamo a voi giudicare.

Innanzitutto il film dovrebbe essere un “vampire western”, che di western ha veramente poco. Non ci sono sparatorie, ne cavalli scalpitanti, ma l’unico elemento per cui questo lungometraggio debba essere un western è la presenza della città fantasma di Bad City, per giunta con un numero di abitanti che si contano sulle dita di una mano. E’ questa il concetto che abbiamo di western? Ma la vera ed unica cosa che “spaventa” davvero di A Girl Walks Alone at Night, è che la regista Ana Lily Amipour ha dichiarato di essersi ispirata, oltre al surrealismo inquietante di David Lynch, ai film di Sergio Leone e alle musiche di Ennio Morricone, miscelate con una certa dose di tecno e rock iraniano. Avete capito bene: un film che di western non ha nemmeno l’ombra ispirato a Sergio Leone!

Ma andiamo avanti. Doppiaggio molto discutibile e inquadrature vacue. Per tutto il film si vedono inquadrati dettagli senza rilevanza e fortunatamente pochi risultano essere gli alquanto farseschi dialoghi. Due, forse tre, sono le brevi sequenza da salvare, ma se calcoliamo che esse avvengono una ogni mezz’ora, viene messo in discussione tutto il resto del film stesso. Apprezzabile, forse, solamente la musica, ma nettamente lontana da Morricone.

La vera pecca del film, tuttavia, è che paradossalmente sia definito “wampire”. Per parlare di ciò bisogna intendere su cosa sia davvero un film “di vampiri” per il lettore di quest’articolo. Wampire, secondo voi, è forse Twilight dove i vampiri vanno tutti dall’estetista e non fanno paura neanche ad un bambino? Se per vampiri intendete ciò allora questo è il film che fa per voi. Spiacevolmente, la concezione che ha il sottoscritto di un genere che, in parte, ha fatto onore al cinema è un’altra. Il vampiro è pur sempre un mostro e in quanto tale un po’ bruttino almeno dovrebbe esserlo e, soprattutto, ma dico soprattutto, dovrebbe far paura. Wampire è Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau, Wampire è Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog, Wampire è Dracula di Francis Ford Coppola. In A Girl Walks Alone at Night, la vampiressa del film è paradossalmente bellissima e non fa paura neanche un po’. Alcune scene gore ci sono, è vero, ma non spaventano poiché non c’è quella suspense crescente che ci aspettiamo da un film horror. E quando in un film horror manca la suspense, per concludere con una massima che è anche il titolo di una canzone, “tutto il resto è noia”.

Titolo: A Girl Walks Home Alone at Night
Regia: Ana Lily Amirpour
Sceneggiatura: Ana Lily Amirpour
Cast artistico: Sheila Vand, Arash Marandi, Marshall Manes, Mozhan Marnò, Dominic Rains, Rome Shadanloo
Fotografia: Lyle Vincent
Montaggio: Alex O’Flinn
Prodotto da Say Ahh Productions, Spectre Vision, Logan Pictures, Black Light District
Distribuzione: Academy Two
Durata: 97′
Uscita in sala: 30 giugno 2016