La quiete prima della tempesta

A circa 48 ore dalla consegna del Leone d’Oro, il Lido vive una giornata di stasi parziale – almeno per quanto riguarda i film in concorso.

Oggi è la giornata di Sinapupunan (Thy Womb), di Brillante Mendoza – una pellicola che non riscuote il successo dei film ammirati nei giorni scorsi. La vicenda – narrata in una forma ibrida, tra fiction e documentario – racconta di un paesino delle Filippine dove si abita nelle palafitte, gli spostamenti si effettuano tramite imbarcazioni e si vive di pesca e frutta – acquistata nei mercati. Accanto all’aspetto documentaristico, la trama si sviluppa intorno alla storia di una donna che, non potendo avere figli, spinge il marito a sposarsi con un’altra con la quale possa averne. Un film interessante dal punto di vista antropologico e dell’inchiesta socio-culturale, che si giova di una fotografia, a tratti, al limite della sperimentazione. I problemi si riscontrano a livello narrativo data la lunghezza esasperante e un ritmo pressoché assente – che fa di Sinapupunan un docufilm ad “alto rischio di noia”.

Senza hype da concorso, ci pensa Robert Redford a stimolare la curiosità e l’interessa di pubblico e critica con il suo The company you keep. Il film narra la storia di un reporter (Shia LaBoeuf) che scopre verità scottanti su un avvocato (lo stesso Redford), costringendolo alla fuga: una caccia all’uomo in cui lo stesso reporter, per amore della verità, sarà coinvolto. Con un cast stellare, tra cui spiccano, tra gli altri, Nick Nolte, Susan Sarandon e Stanley Tucci, la pellicola è un thriller che parte in maniera accattivante, incuriosendo lo spettatore e avvolgendolo nella tela delle indagini – una tela che, però, si sfalda a causa della lunghezza eccessiva del film, che resta pur sempre un prodotto godibile.

Per la sezione Giornate degli Autori, è la volta di Héritage (Inheritance), di Hiam Abbas, un film arabo che, narrando le differenti vicende che coinvolgono le figlie di una famiglia abbiente, sortisce un’efficace critica sociale. Storie già note ma narrate in modo fluido e interessante, con una fotografia che presta molta attenzione ai dettagli e una sceneggiatura che non disdegna attimi di tensione e di forte impatto emotivo.

L’ultimo giorno sarà interamente dedicato a Brian de Palma e a Francesca Comencini che, con Passion e Un giorno speciale, chiuderanno il concorso. Rimaniamo in attesa del verdetto di Michael Mann e della sua giuria.