Una giovane cantante di varietà disposta a tutto pur di raggiungere il successo, decide di approfittare delle attenzioni di un signore viscido ma molto importante nell’ambiente del periodo. Pensando di poter gestire a suo favore la situazione, Jenny si troverà invece coinvolta in un omicidio le cui conseguenti indagini andranno a colpire a ruota libera le persone a lei più care: il marito Maurice e l’amica fotografa Dora.

Il film di Clouzot offre un’ilare e brillante spaccato dell’ambiente cabarettistico della Francia degli Anni 50, mostrandone tutte le varie sfaccettature. Abbiamo infatti un marito di natura molto gelosa, che pur facendo parte dell’ambiente, a causa delle sue origini borghesi, non riesce a sentirsi a proprio agio né tantomeno a realizzarsi lavorativamente. Di contro c’è la moglie Jenny, soubrette procace e disinibita che aspira al successo come non mai (tant’è che arriva a mettere a repentaglio il proprio matrimonio pur di raggiungere i suoi scopi) e che essendo di una diversa estrazione sociale è molto più vicina alle persone che frequentano il mondo “alla buona” dello spettacolo. Ad offrire la via di mezzo c’è Dora: amica d’infanzia di Maurice, molto legata ad entrambi i coniugi, vive quel mondo non lasciandosi troppo coinvolgere, ma ricavandone comunque dei guadagni lavorativi.

La figura di Dora, interpretata in modo incantevole da Simone Renant, è il cardine dell’equilibrio di questo film, che gioca sui toni della commedia e del noir. Clouzot decide di investire Dora del ruolo di donna misteriosa e ambigua, piena di fascino, ancor più di Jenny, che avrà un ruolo fondamentale nello svolgersi del mistero.

Quai Des Ofrèvres realizza a pieno le atmosfere e le dinamiche del mondo apparentemente luccicante del varietà francese di quegli anni, ma non solo. A fare da protagonista è ovviamente l’aspetto poliziesco, dal momento in cui viene scoperto il cadavere fino a quando, dopo una serie di conclusioni errate, si arriverà a scoprire il vero assassino. Le dinamiche dell’indagine si mescolano armoniosamente con quelle che lentamente portano lo spettatore a svelare altri indizi, quali l’amore segreto di Dora per Jenny che nessuno, tantomeno l’interessata, al di fuori dell’ispettore comprende e svela con un’ironia e una simpatia che danno una cera molto brillante all’intero lavoro.

Quai Des Ofrèvres risulta un’opera carica di comicità e di ironia, di passione e di angoscia che sfiora i limiti del tragico come al momento del tentato suicidio di Maurice, e insieme a tutto ciò Clouzot riesce a svelare anche gli aspetti umani dei protagonisti arricchendo il film con gesti e momenti di tenerezza e debolezza che coinvolgono anche un personaggio misurato ed equilibrato come l’ispettore Antoine.

Un connubio di elementi che rende la visione scorrevole e ritmata, che ci ha riportati tutti per quasi due ore, a riassaporare il buon vecchio cinema.

Titolo: Quai Des Orfèvres
Regia: Henri-Georges Clouzot
Sceneggiatura: Henri-Georges Clouzot, Jean Ferry
Attori Principali: Bernard Bilier, Suzy Delair, Simone Renant, Louis Jouvet
Produttore: Roger De Vanloo, Louis Wipf
Casa di produzione: Majestic Films
Montaggio: Charles Bretoneiche
Fotografia: Armand Thirard
Scenografia: Max Douy
Musiche: Francis Lopez
Anno: 1947
Colore: b/n
Paese: Francia
Durata: 106’
Genere: poliziesco, drammatico