Categorie
Festival Recensione

Festival Cinema: Moretti nuovo direttore del Torino Film Festival

Festival Cinema: Moretti nuovo direttore del Torino Film Festival

“Non volevo dirlo, perché mi sembro Fiorello che mi imita, ma la sezione coreana è la migliore del Festival”.

Tra le novita’ volute dal neodirettore Nanni Moretti (appena arrivato e gia’ capace di sollevare vespai e polemiche, contro Roma, sempre contro Roma) annoveriamo cinque incontri pomeridiani presso la sezione “L’amore degli Inizi”. Il Torino Film Festival resta il regno degli esordienti, e Moretti ha inserito nel programma quelle cinque opere prime che, a suo dire, hanno lasciato un segno significativo nel panorama del cinema italiano, accompagnate dal racconto degli autori; eccole: Chi Lavora è Perduto (1963) di Tinto Brass,
La Lunga Notte del ’43 (1960) di Florestano Vancini,
La Sfida (1958) di Francesco Rosi,
Il Terrorista (1963) di Gian Franco De Bosio,
Un Uomo da Bruciare (1962) di Paolo e Vittorio Taviani, Valentino Orsini. Il film che dara’ inizio alla chermesse sara’ The Savages di Tamara Jenkins, mentre a chiudere avremo Eastern Promises del sempre sopra le righe David Cronenberg, la cui nuova opera, ambientata a Londra, si propone come corollario ideale del precedente A History of Violence. Nessun film italiano in concorso (vabbè non la facciamo tanto lunga. Di solito, anche quando ci sono, al massimo si beccano “Il Premio speciale del Vattelappesca”), ma nella sezione Panorama italiano compaiono due do*****entari, quello di Francesca Comencini, In Fabbrica, incentrato sulla descrizione della figura “archetipica” dell’operaio, dall’emigrazione degli anni ’50 ai sogni del boom economico, dalle lotte dagli anni ’70 alla marcia dei Quarantamila. Altro do*****entario potenzialmente interessante (almeno nel titolo) è Vogliamo Anche le Rose di Alina Marazzi, un filmato dedicato alla “questione femminile” intorno agli anni ’50. Tre i lungometraggi: Lascia Perdere Johnny di Fabrizio Bentivoglio, al suo esordio dietro la macchina da presa, la cui proiezione verra’ affiancata da un’esibizione degli Avion Travel di cui si raccontano le origini. Nelle Tue Mani di Peter Del Monte indaga la fragilita’ e la forza dei rapporti d’amore, infine troviamo il film di Wilma Labate, La Signorina Effe, in cui la regista racconta l’autunno caldo degli anni ’80 alla Fiat, affidandosi a un cast che promette scintille (Filippo Timi, Valeria Solarino).

Avrete ben notato che il tema fabbriche & co. la fa da padrone… eh beh, in fondo il buon Nanni lo ha dichiarato fin da subito: “Non sono capace di metterci solo la firma, devo metterci anche la faccia.”    

Nota: di Roberta Monno
Moretti nuovo direttore del Torino Film Festival

Categorie
Festival Recensione

Festival Cinema: I Vicere' non piacciono a Roma

Festival Cinema: I Vicerè non piacciono a Roma

Polemiche a gogò per l’esclusione de “I Vicerè” di Roberto Faenza dal Festival del Cinema di Roma. “Un festival ha il diritto di selezionare in totale indipendenza, e la stampa di esprimere i propri pareri al riguardo”, ha replicato la produttrice Elda Ferri, diversa e ben ben più caustica è stata la reazione del buon Faenza il quale si è detto vivamente dispiaciuto che le comunicazioni di non ammissione e le relative dichiarazioni degli addetti ai lavori siano arrivate lievemente fuori tempo “se no le avrei inserite nel finale del film”.

“La cultura laica – dice il regista- non è mai stata capace di difendersi, nessun critico di sinistra ha mai sostenuto e rivalutato De Roberto (autore del libro I Vicerè, ndr): quando la sinistra sale al potere diventa un po’ destra”. Come dire, ogni stoccata e riferimento a eminenze grigie del Festival è puramente voluto. La vicenda descritta da De Roberto e raccontata per immagini da Faenza narra l’epopea di una nobile famiglia in quel di Catania, gli Uzeda di Francalanza, discendenti da antichi vicerè spagnoli della Sicilia di Carlo V. Ciò che il regista sottolinea dell’opera è il merito di una “preveggenza mostruosa”, dal momento che il fuoco della narrazione risiede nella descrizione di un nucleo famigliare (politico, istituzionale) dilaniato e divorato da un avidita’ macchiavellica e mostruosa, una sete di potere che non conosce dignita’ nè limite, un trionfo di meschinita’ e piccolezze che non si ferma ma raschia in più punti il fondo della decenza e dell’umanita’. Un romanzo e un film con intenti politici, ideologici, educativi e pedagogici, finanche sfiorare il puro psicologismo con citazioni freudiane che intendono vedere nella famiglia nucleare “la culla di tutti i mali”. Un po’ troppo per il frivolo medio-festival di Veltroni?
  

Nota: di Roberta Monno
I Vicerè non piacciono a Roma

Categorie
Festival Recensione

Festival Cinema: Gli Argento a Roma

Festival Cinema: Gli Argento a Roma

Finalmente insieme. Sul Set, perché in famiglia, a quanto pare, s’erano gia’ incontrati. Stiamo parlando di una delle coppie più celebrate da pubblico e critica (cosa mai facile da coniugare, e spesso non condivisibile quando accade): lui, il padre, è Dario Argento (regista di pellicole indimentabili come Profondo Rosso e co-soggettista per C’era una Volta il West di Sergio Leone), lei, la figlia, è Asia Argento (eclettica attrice e regista cult presso la nostra meglio gioventù).

Insieme, come detto, per la prima sullo stesso set (almeno da quando la figlia ha raggiunto l’eta matura: ricordiamo l’apparizione in La Chiesa, La Sindrome di Stendhal, Trauma e il Fantasma dell’Opera). è accaduto al Festival di Roma, per “La Terza Madre”, l’ultimo episodio della Trilogia delle Madri (iniziata con Suspiria e proseguita con Inferno). ASIA ARGENTO”Siamo andati d’amore e d’accordo, ma una volta fuori tutto tornava come prima, era un film, mica una riunione di famiglia”.”Sul set guardavo che filtri sceglieva, chiedevo la lista delle inquadrature, non per calcolare quando me ne sarei andata a casa ma per capire come vedeva le cose. Lui è una scuola di cinema”,

  • Ulteriori informazioni su: Asia Argento.
  • DARIO ARGENTO”Non so come mi vengono in mente le storie. Diceva Heidegger che tutti abbiamo una macchia nera, alcuni sanno guardarla e dialogarci. La mia è molto spessa, devo ancora raccontare tante cose cattive dell’animo umano. è quando parlo con la mia ‘macchia’ che mi vengono in mente pensieri tremendi, allucinanti, disgustosi e dico ‘ma guarda che roba’ senza rendermi conto che sono io a pansare quelle cose”.”Quando ho girato Pelts, uno dei due episodi (l’altro era Jennifer) della serie di Master of Horror, in America, un critico donna mi ha detto ‘ma lei è ossessionato dalle sue fantasie analì. Io, veramente, non sapevo di avere delle fantasie anali, e così importanti… Sono solo un po’ schizofrenico, come se il Dario Argento regista fosse un’altra persona. Mi piacerebbe chiedergli perché tutti quegli animali nei suoi film, perché quei corridoi, quei tendaggi… Bho. Forse un giorno mi risponderà”.

  • Ulteriori Informazioni su: Dario Argento.
  • Gli Argento a Roma

    Categorie
    Festival Recensione

    Festival Cinema: Festival di Roma pronto a (ri)partire

    Festival Cinema: Festival di Roma pronto a (ri)partire

    L’antagonista di Venezia, la Cinema Festa Internazionale di Roma riparte per la sua nuova edizione giovedi 18 ottobre. Terminera’ sabato 27 dopo averci, si spera, deliziati con film, dibattuti, incontri e iniziative collaterali. L’ospite filmico più atteso è sicuramente il nuovo, si spera, capolavoro Un’altra giovinezza di Francis Ford Coppola.

    Molto attesi anche Leoni per agnelli di Robert Redford, con Tom Cruise e Meryl Streep e Rendition di Gavin Hood, con Jake Gyllenhaal e Reese Whiterspoon, favoritissimi alla vittoria finale. Molte anche le stars attese, come Monica Bellucci (nel film d’apertura Le deuxieme souffle), Cate Blanchett (nel sequel Elizabeth: The Golden age), Isabelle Huppert (in L’amour caché di Alessandro Capone), Keira Knightley (in Seta, di Alessandro Baricco), Halle Berry (in Things we lost in fire di Susanne Bier), Asia Argento (in La Terza madre di Dario Argento), la prezzemolina non più verde Sophia Loren (che ovviamente ricevera’ un premio alla carriera) e Jane Fonda. Non mancano “gli” stars:  basti pensare a Tom Cruise (…),  Benicio Del Toro (partner di Halle Berry), Philip Seymour Hoffman e Ethan Hawke (in Before the Devil knows yoùre dead, di Sidney Lumet, Gerard Depardieu e Diego Abatantuono (ne IAbbuffata di Mimmo Calopresti) e Tim Robbins in Noise. Da segnalare la presenza di Terrence Malick e di una giuria “popolare” (composta da non adetti ai lavori, eccezion fatta per il presidente Danis Tanovic (Oscar per No man’s land).Ulteriori informazioni sul Festival del Cinema di Roma:
    Festival di Roma pronto a (ri)partire

    Categorie
    Festival Recensione

    Festival Cinema: Festival del Corto sul Web

    Festival Cinema: Festival del Corto sul Web

    Appena terminato il Film Festival 2007, ovvero la rassegna di corti apparsi ineditamente sul web e della durata di 1 minuto. Solo pellicole originali e partecipanti internazionali (Argentina, Iran, Bulgaria, Giappone, Francia, Germania, Russia, Stati Uniti) per Filmminute, manifestazione cinematografica giunta alla seconda edizione e nata dal connubio tra John Ketchum e Sabaa Quao.

    Dopo il successo dello scorso anno, John Ketchum ha dichiarato “abbiamo raccolto un’antologia di opere che, pur concentrando la sceneggiatura in 60 secondi, poi riuscivano a risuonare ben al di fuori di questo limite temporale”.

    I requisiti per partecipare sono semplici: occorre semplicemente inviare per email un corto della durata di 60 secondi. Il concorso prevede 3 premi (l’Oscar al corto più cliccato, l’Oscar al corto più bello e l’Oscar al corto più importante), di cui uno (l’ultimo) assegnato da una giuria internazionale di esperti composta quest’anno da Michael Ondaatje (il Paziente Inglese), da Kevin Roberts (Saatchi & Saatchi), Samira Makmalbaf (vincitrice a Cannes nel 2003), Kenichi Kondo e da Klaus Eder (segretario generale della Federazione internazionale della stampa cinematografica).

    Gli Oscar della giuria e del gradimento del pubblico sono andati a Game, corto sul tema della disabilita’ di Kristina Grozeva, mentre l’Oscar dei Click a Missing (sul tema delle tradizioni indiane relative ai matrimoni combinati), di Siddartha Jatla.

    Uteriori informazioni sul sito di Filmminute – Festival del Corto sul Web

    Categorie
    Festival Recensione

    Festival Cinema: Al Gore, l'Oscar e il Nobel.

    Festival Cinema: Al Gore, l’Oscar e il Nobel.

    L’ex numero 2 di Clinton marito e probabile futuro sfidante della Clinton moglie, dopo aver sbaragliato tutti alla notte degli Oscar con il celebre, ma contestato do*****entario “Una Scomoda Verita’” (tratto dal suo libro sugli effetti e le cause degli squilibri ambientali e climatici), vince anche il premio Nobel.

    Non solo gloria per il preferito di Lisa Simpsons. Infatti, proprio il suo do*****entario è stato considerato inadatto alle scuole dall’Alta Corte di Londra. Nonostante la Commissione Clima del Nobel abbia riconosciuto i suoi sforzi “per diffondere maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici“, nonostante il plauso del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon che ha reso omaggio alla vittoria di Al Gore, dichiarando di apprezzare “l’impegno e la convinzione eccezionale di Al Gore, che è l’esempio del ruolo cruciale che le persone e la società civile possono giocare per incoraggiare risposte multilaterali sui problemi planetari“, non sono mancate dunque le critiche. Anche Hillary Clinton e George W Bush Junior hanno espresso felicitazioni.
    Al Gore, l’Oscar e il Nobel.

    Categorie
    Festival Recensione

    Festival Cinema: La Sconosciuta di Tornatore Candidata all’Oscar?

    Festival Cinema: La Sconosciuta di Tornatore Candidata all’Oscar?

    Come si legge in un comunicato presente sul sito dell’Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali, sara’ la pellicola “La Sconosciuta” del regista di Bagheria, Giuseppe Tornatore, presentato l’anno scorso alla prima edizione della Festa del cinema di Roma, a rappresentare l’Italia agli Oscar per il miglior film in lingua straniera.

    Il film, che racconta la storia di violenze e sopprusi subiti da un’immigrata dell’Europa dell’est, ha superato La ragazza del lago” di Andrea Molaioli, “Rosso come il cielo” di Cristiano Bortone, “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek e “Il sole nero” di Krzysztof Zanussi, imponendosi per un voto su “Mio fratello è figlio unicò di Luchetti. A nominarlo è stata una commissione, i cui membri sono stati scelti da Anica e Api e tra essi annoveriamo produttori, registi, critici e operatori del settore come Amelio, Montaldo, Dante Ferretti, Gabriella Pescucci, Piero Tosi, Gaetano Blandini, Conchita Airoldi, Pio Angeletti, Lionello Cerri, Adriano De Micheli, Alessandro Fracassi, Fulvio Lucisano, Andrea Occhipinti, Sandro Silvestri, Alberto Crespi e Paolo Mereghetti. Una giuria di qualita’ insomma. Gia’ vincitore di 4 Nastri d’Argento e 5 David di Donatello (miglior film, regia, attrice, colonna sonora, fotografia), ‘La sconosciuta’ prima di esser presente alla nomination agli Academy Awards dovra’ affrontare temibili lungometraggi, come il film d’animazione ‘Persepolis’ di Marjane Satrapi e ‘Vincent Paronnaud’ (Francia), ‘The Living’ di Roy Andersson (Svezia) e ‘Ai confini del paradisò (Auf der anderen Seite) di Fatih Akin (Germania). Le nomination agli Oscar saranno rese note dall’Academy il prossimo 22 gennaio, mentre la premiazione sarà il 24 febbraio. Dichiarazioni di Giuseppe Tornatore”Quello che è più piaciuto al pubblico è stata sicuramente la figura femminile, una donna dei nostri tempi, con la sua voglia di redenzione e di ricostruire una femminilità negata. Ho ricevuto tante lettere e messaggi da spettatrici che sono state colpite proprio da questo lato femminile del film”.”Il fatto che sia stato costruito sullo stile del noir ha secondo me facilitato la resa del film e ha reso più avvincente questo personaggio d’eroina dei nostri tempi. La parte noir è insomma servita a rendere più facile l’approccio ai temi del film. Tutto il film era totalmente fondato su questa artista di grande calibro e sensibilità” (Ksenia Rappaport)”Non sono una specialista in queste cose, ma una cosa la posso dire: le proiezioni che abbiamo fatte all’estero, anche negli Stati Uniti, sono andate tutte bene e hanno avuto una reazione molto buona. E così spero e mi auguro che davvero piaccia”.”Certo che mi fa piacere, anche se in genere a queste cose non ci penso troppo specie ora che sono annegato nel lavoro del mio prossimo film. Insomma, non ho avuto tempo per fantasticare su questa cosa e anzi pensavo che la notizia della nomination si sapesse solo a fine mese. Non ci penso, anche se non si può mai dire. è comunque troppo presto per pensarci e poi bisogna aspettare quello che deciderà la giuria dell’Academy. Voglio invece ringraziare la commissione italiana compresi ovviamente quelli che non mi hanno votato. Li ringrazio davvero tutti”.
    La Sconosciuta di Tornatore Candidata all’Oscar?