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Be Kind Rewind – Gli Acchiappafilm

Recensione: Be Kind Rewind – Gli Acchiappafilm

A seguito di un “incidente” con una centrale elettrica Jerry (Jack Black) e’ in grado di smagnetizzare qualsiasi cosa gli si accosti, e questo e’ un bel problema visto che passa la maggior parte del suo tempo in un negozio di videocassette a noleggio.

SCHEDA TECNICA

SCHEDA DVDIl negozio (ovviamente sul lastrico perche’ ovviamente vanno piu’ forte i dvd) appartiene al signor Fletcher (un invecchiato Danny Glover), coadiuvato da Mike (un inutile Mos Def), compagno di bighellonate (e di idiozie) di Jerry.

Dopo aver annullato il contenuto di ogni video noleggiabile, Jerry e Mike si ritrovano a fronteggiare un bel problema: soddisfare orde di clienti vogliosi (capeggiati da una deliziosa Mia Farrow) in attesa che il vecchio proprietario torni da un viaggio di lavoro. Che fare dunque, se non rigirare le pellicole richieste?
Il film parte in maniera molto piu’ sciocca di come proceda, e si chiude meno bene di quanto a un certo punto si sospetta.

Va sicuramente ricordato che chi non ama le smorfie over acted di Jack Black fara’ fatica ad arrivare in fondo alla visione; l’attore e’ talmente eccessivo e monoespressivo da sembrare un caratterista di nicchia: prendere o lasciare (e io lascio!)

Gondry si produce dunque in un lavoro insolito persino per i suoi canoni di produzione certamente non classicistici, intenzionati altresi’ da sapori bizzarri e sempre e sopra le righe. Sorprende tuttavia questa leggerezza squisitamente cinefila e il suo retrogusto lineare, goliardico e infantile, quasi inaspettato da parte del piu’ cervellotico e contorto autore sfornato da Hollywood insieme a Richard Linklater.

Il regista mette la macchina da presa (e la sceneggiatura) a servizio di questi scalcinati (ma curiosi) rifacimenti di film cult, la cui produzione occupa la maggior parte dei minuti di girato.

Realizzati con pochi mezzi e tanto ingegno questi cortometraggi denunciano un’abilita’ sapiente nel sapersi adattare con cio’ che si ha, sintomo di una intelligente conoscenza del mezzo cinema da parte di Jerry e Mike, esperti improvvisatori della rappresentazione, autentici fans dei film riprodotti.

Il tutto appare una sorta di viaggio didattico ma non didascalico fra i set e “dietro le quinte” di grandi pietre miliari della cinematografia anni ’80. Pensiamo al piano sequenza (decisamente interessante oltre che divertente) che riprende le trasformazioni dei luoghi in cui Jerry e Mike girano 2001 – Odissea nello spazio, King Kong e Carrie. I film sweded (che in Italiano si e’ tradotto con maroccati), riscuotono successo anche perche’ toccano un “tasto dolente” del cinefilo contemporaneo: la partecipazione.
I “nostri” squattrinati pensano bene di sostituire la vendita dei dvd (vista ormai da Fletcher come unica risorsa per il futuro), con un’idea piu’ efficace e redditizia: copie di film maroccati in cui e’ il noleggiatore stesso a partecipare alla realizzazione del prodotto, a recitarvi, a dire la sua in merito a come vorrebbe che il film fosse (ri)fatto.

Ecco che i ragazzi si cimentano in una produzione semi industriale che verra’ infine ostracizzata dai cattivi avvocati degli Studios che giungono in citta’ per reclamare, in nome del “diritto d’autore”.

La cittadina, ormai presissima dall’attivita’cinematografica da retrobottega, proprio non ci sta , e pensa dunque di chiudere i battenti in bellezza, realizzando una specie di docu movie sulla vita di Fats Waller, mitologico musicista jazz, orgoglio della cittadina di Passaic.

La comunita’ si stringe attorno ad un progetto in cui tutti hanno la loro parte, soprattutto perche’ tutti partecipano alla costruzione, pezzo per pezzo, degli eventi (chiaramente fittizzi) della biografia del pianista. Il risultato e’ una metarappresentazione che racconta dei suoi creatori ben piu’ che della sua creatura, in un dissimulato invito a recuperare il cinema come patrimonio culturale e mezzo di partecipazione organizzata e significativa.

Peccato che il finale lasci adito a piu’ di un’interpretazione (cosa che davvero poche e grandi sceneggiature possono permettersi), e risulti indeciso fra lo stabilizzarsi sul goliardico vagamente chic fin qui rappresentanto, o intentare una spericolata riflessione profonda sul valore della liberta’, della verita’ e della comunita’ (nient’altro?
), volando decisamente troppo in alto e con pochi buoni presupposti credibili.

Va ricordato che, benche’ il film abbia nell’originalita’ il suo punto di forza, qualcuno ha notato un’inquietante somiglianza fra la vicenda narrata da Gondry e l’Amanda Show di Amanda Bynes, popolare spettacolo statunitense.

Ecco in basso il video.

Be Kind Rewind – Gli Acchiappafilm: originale (?
) sceneggiatura, qualche inquadratura degna di nota e una regia tesa e misurata. Nonostante cio’ niente di memorabile.

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Nota: di Roberta Monno
Be Kind Rewind – Gli Acchiappafilm

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