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Recensione Tv: Annozero: Santoro (ancora) Nei Guai?

Recensione Tv: Annozero: Santoro (ancora) Nei Guai?

Tanto tuonò che piovve, disse qualcuno, ed eccoci qui a raccontare l’ennesimo caso Santoro che finira’ mercoledi prossimo sul tavolo del Cda Rai.

Santoro decide di raccontare l’universo Beppe Grillo mandando in onda folti minuti di riprese dai vari palchi dei vari V- Day. Migliaia di persone radunate attorno a quello che solo tempo fa’ poteva definirsi comico, e ora è per tanti più un faro, un profeta del sospetto, un disvelatore di dietrologie economiche e politiche, un fautore della partecipazione organizzata.Santoro manda in onda troppo delle “estreme” e comunque spettacolarizzate parole di Grillo, che non lesina attacchi al Capo Dello Stato, praticamente accusato di guardarsi l’ombelico mentre la Costituzione viene più volte violata, così come Veronesi l’oncologo viene apostrofato come Spa vivenente.

Ovviamente, dopo aver dato voce a Grillo una volta di troppo, il Presidente Rai Petruccioli sente di dover prendere le distanze dall’accaduto, dando vita ad un’inquietante coincidenza (o profezia che si autovvera) si affaccia “lo psiconano” (è così che Grillo chiama Berlusconi), e la posizione di Annozero si fa incerta e traballante. “Santoro ha di nuovo messo il servizio pubblico a disposizione di Beppe Grillo che ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al Presidente della Repubblica, oltreché ad una personalità universalmente stimata come il Professor Umberto Veronesi. Il danno, l’umiliazione e la vergogna che vengono alla Rai da questi episodi, sono incalcolabili. A nessuno è consentito confondere la libertà del giornalista e la responsabilità del conduttore con l’appalto, di fatto, della tv pubblica a terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente“. Queste le parole di Petruccioli, a cui idealmente risponde Di Pietro, che dal web parla di censura di regime :”In un Paese libero l’ascoltatore ha il diritto di sapere che due milioni di persone sono scese in piazza per firmare tre referendum e che sono state raccolte 1.500.000 di firme in un solo giorno, tra cui la mia, un evento mai successo nella storia della Repubblica. Una manifestazione di tale importanza non si può cancellare.“Santoro nel frattempo reagisce in maniera piuttosto pacata e misurata, senza alimentare polemiche e malizie:”Ho fatto come sempre il mio lavoro, con ottimi risultati per l’azienda. Sarebbe sbagliato, riservare i dibattiti televisivi solo ai partiti e proibire a un unico soggetto politico, Beppe Grillo, di esprimere il proprio pensiero. La Rai appartiene al pubblico e non ai partiti”. Ovviamente la querelle si estende a macchia d’olio e si fanno sentire le voci più disparate;
Si sapeva che c’era una deriva in atto – dice Mario Landolfi Presidente della Commissione di Vigilanza Rai -. Forse Annozero è la trasmissione che maggiormente ha suscitato polemiche. L’autonomia del giornalista è un caposaldo da tutelare sempre, ma ogni volta c’è un limite che viene oltrepassato”.Giorgio Merlo, vicepresidente vigilanza Rai, definisce invece l’accaduto “brutta e squallida pagina per il servizio pubblico radiotelevisvo“.Grillo stesso fa dunque sentire la sua voce sul blog: “I giornalisti che ancora danno dignità a questo Paese con la loro voce vanno protetti dagli sciacalli di regime, dai killer della parola. Nessuno tocchi il soldato Travaglio e chi rischia la sua vita per noi per amore di verità. In Italia – scrive Grillo – ci sono stati giornalisti coraggiosi finiti ammazzati come Beppe Alfano ucciso con tre pallottole, di cui una in bocca. I giornalisti coraggiosi rimasti sono pochi, sono un facile bersaglio. Prima vengono diffamati, poi isolati, anche dalla loro categoria, e spesso sono uccisi. Dopo la loro morte l’informazione di regime li sottera con grande velocità. Un po’ si vergogna, ma in fondo è soddisfatta. In Italia per scrivere la verità o per applicare la legge bisogna essere eroi“. Ma c’è anche l’altra pietra dello scandalo, che porta il nome di Vittorio Sgarbi. Secondo i detrattori di Santoro, invitare Sgarbi è qualcosa di indegno a prescindere, perché si sa che il critico d’arte in TV è garanzia di trash, aggressivita’ e malcostume. è poi curioso notare che chi si scaglia tout court contro il giornalista di Annozero, ha fatto dello stesso Sgarbi assessore alla Cultura per il Comune di Milano, e non mi pare si sogni di contestarne la poltrona. Ovviamente anche Sgarbi ha da dire la sua sulla questione: “Grillo mi chiama killer della parola perché svelo l’esistenza di un’imboscata e rompo così il loro subdolo giochetto di squadra – ha dichiarato Vittorio Sgarbi -. Vorrei chiedere al compagno Travaglio, all’ufficiale di collegamento Santoro, come mai si occupano di Biagi e nessuno di loro ha levato una voce per Gigi Moncalvo. Il modo di agire di Grillo Santoro-Travaglio rasenta spesso l’intimidazione – ha aggiunto Sgarbi -. Grillo è parte della trasmissione anche se è lontano; Santoro funge da ufficiale di collegamento e Travaglio da soldato: se non spari per difenderti, chi è nel mirino massmediatico viene massacrato“. Giusta informazione libera e svincolata, o eccessiva maldicenza?
A noi trarre le conclusioni, certo è che di trasmissioni come Annozero non ce ne sono molte (no, diciamolo, non ce ne sono affatto), sempre che non la si voglia accomunare a Matrix che invita Corona ogni due per tre, o Porta a Porta, che al posto di Travaglio assicura Crepet, e si commenta da sola. 

Nota: di R. M.
Annozero: Santoro (ancora) Nei Guai?

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