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La Sottile Linea Rossa

Recensione: La Sottile Linea Rossa

La compagnia di fucilieri “Charlie” dell’esercito statunitense viene mandata alla conquista di un campo d’aviazione giapponese posto in cima ad una collina dell’isola Guadalcana, la più grande delle Isole Salomone. Il gruppo di militari è guidato dal mite capitano Staros (Elias Koteas), agli ordini dell’ambizioso colonnello Tall: durante il lungo assalto alla collina si consumeranno le vicende e i tormenti interiori di un gruppo di uomini costretti a confrontarsi con i propri doveri e la follia della guerra.

SCHEDA TECNICA

SCHEDA DVDCi sono film che riescono a suscitare in chi li guarda solo sentimenti netti e definiti, quelle classiche pellicole che o si odiano o si amano.La sottile linea rossa è un eccezionale esempio di questo: per me è stato amore a prima vista. A una trama piuttosto semplice, che si basa su episodio storico, corrisponde un capolavoro di più 2 di due ore. Il ritmo è ipnotico e a tratti quasi discontinuo, ma se si viene catturati è impossibile, per lo spettatore, liberarsi dalle sue improbabili volute. L’anima del film, il suo cuore, sta nel figura del soldato Witt (interpretato da uno splendido James Caviezel); questo personaggio non è il protagonista principe dell’azione, ma incarna la voce narrante, vero collante della struttura. Per non parlare poi del sergente maggiore Welsh (Sean Penn) e del suo pessimismo, figlio dell’assoluta convinzione che agli uomini spetti solo questa vita e nessun altra. Ognuno dei soldati tratteggiati da Malick rappresenta una delle possibili sfaccettature dell’animo umano, rese ancora più evidenti ed interessanti dall’insita precarietà di queste esistenze legate alla vita solo da una sottile e fragile linea, ormai diventata irrimediabilmente rossa. Una delle scene più belle e toccanti, fra le tante, è l’incontro tra un aborigeno e la compagnia: l’indifferenza del selvaggio (che è in fondo ben più saggio di molti uomini) e lo stupore dei soldati creano uno strano effetto straniante. Ci sono qui due mondi che cozzano e si scontrano: la natura, radice viva di ogni cosa e l’umanità evoluta, che sembra capace di disseminare solo morte. La fotografia è un vero valore aggiunto: un capolavoro visivo nei suoi toni verdi e neri, degnamente supportato da una colonna sonora basata sui suoni della natura e da un cast veramente eccezionale, con attori del calibro di Nick Nolte e Adrien Brody.  La sottile linea rossa è un film che merita di essere visto, a mio parere, per la sua incredibile capacità di raccontare (come nella scena della farfalla blu) l’intrinseca fragilità della vita che, come tutte le cose troppo belle, a volte dà la sensazione di non poter sopravvivere ad un nuovo giorno.

Nota: di Alessia Uggeri
La Sottile Linea Rossa

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