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The Queen

Recensione: The Queen

Chi si aspettava di veder crocifissa l’immagine e il buon nome di Sua Maesta’ sullo schermo, trucidata dall’interpretazione di ghiaccio dello superba Helen Mirren rimarra’ più che deluso.

SCHEDA TECNICA

SCHEDA DVDThe Queen racconta la difficile settimana vissuta dai reali inglesi a seguito della morte di Lady Diana, durante il più che famoso (e dubitato) incidente sotto il Ponte dell’Alma. Quali scelte portare avanti?
Assecondare il popolo (e le pressioni politiche), o custodire sotto chiave, a costo dell’impopolarita’ i tanto amati valori vittoriani di “dignita’ e misura”?

The Queen può dirsi una piacevole opera di ricostruzione, curata nei dettagli scenografici e rispettosa di atmosfere e costumi. I filmati di repertorio sono dosati con intelligenza e non trasformano il film nel solito docu fiction su Diana (per quanto non manchi lo spezzone in cui la Principessa dichiarava alla stampa “Nel mio matrimonio siamo in tre“).

Abbiamo persino una freudiana spiegazione al perché dell’alterigia di Sua Maesta’: la donna sarebbe rimasta scottata dall’esser fatta regina in eta’ troppo tenera; “Ero solo una ragazzina“, sospira (!!!)
Nel complesso siamo di fronte a un film inutile, che emana olezzo di giustificazione, anziché risplendere di irriverenza.Helen Mirren è adeguata e devota al personaggio, e chi l’ha scelta c’ha visto giusto: qualcosa nella simmetria del suo volto ricorda davvero la fisionomia di Elisabetta: al di la’ di trucchi e parrucchi le due donne hanno una struttura similare che le rende somiglianti, anche senza scomodare recitazioni da Oscar (probabilmente meritato). La Mirren tuttavia tradisce energia e vitalita’ (gioventù, quindi) quando cammina e si muove, lasciando altamente incompiuta l’operazione mimetica, funzionante solo in parte. La pellicola si sussegue filmando il controverso rapporto fra la Casa Reale e il Primo Ministro, chiamato a mediare fra il popolo che accusa la sua Regina, i protocolli della Corona, e la sua stessa consorte, una First Lady di vero acciaio, che non ci mette molto a definire i reali inglesi “Una manica di scrocconi con cervello e cuore ritardati che non pagano le tasse“.

Che polso. Meno male che c’è la signora Blair a far la parte del leone, a esternare pensieri controcorrente, sprezzanti esclamazioni sopra le righe, che ci restituiscono un po’ di quella contestazione a cui speravamo di assistere, e che, fidatevi, non c’è. “Tutti i leader laburisti alla fine sdilinguiscono per la Regina!”, e meno male che lo hanno fatto dire a lei! Il tutto si snoda poi in una fragile guerra di simboli (la bandiera a mezz’asta per Diana, il rientro repentino a Londra auspicato dagli inglesi, e a cui i Reali si sottraggono), un conflitto a colpi di immagine e allegorie, rivendicate in principio come decisioni non negoziabili. Ed ecco che assistiamo al Tony nazionale che tenta disperatamente di travasare un briciolo di umanita’ (seppur siliconata) nelle vene diamantine della Signora di Buckingham Palace, al fine di non renderla troppo indigesta ad una Nazione che mai come allora ne mise in discussione credibilita’ e sovranita’. La storia ci dice che l’opera mediatrice e “modernizzatrice” di Blair ebbe la meglio (i Reali tornarono a Londra per il funerale e issarono il vessillo a mezz’asta per l’ex Principessa). Il tutto sotto l’egida furente della famiglia Reale al completo. Eh si perché (e questo sembra il vero appello del film), non bisogna sottovalutare la fumantina perfidia di Filippo l’Irascibile, quasi più “sanguinario” della consorte, che pare sempre più, solo stretta fra due fuochi.

Filippo (il per forza cattivo James Cromwell) non fa fatica a definire i funerali dell’ex nuora “Un circo equestre pieno di ballerine e omosessuali“, e non ci pensa due volte prima di apostrofare il popolo col poco elegante epiteto di “orde di Zulù“. Più che un’algida e crudele matrona Elisabetta ci viene mostrata come un’anziana donna schiacciata da responsabilita’, doveri e protocolli, combattuta fra il “nuovo” (lo “stregattoBlair), e la più inflessibile delle tradizioni (Filippo ma anche la vecchia Regina Madre, due veri piranha).
Resta tuttavia una domanda.

Perché ignorare tanto ostinatamente la salma di Diana, e precipitarsi altresì a rendere omaggio al cadavere di un cervo?

Sorge spontanea la sensazione che il quadrupede godesse di maggiore stima presso il misterioso cuore della regina.The Queen: Freddo ritratto di una Regina che sembra non potersi comportare meglio di così. Non imperdibile.La Frase: “Ma guardali! Si strappano i capelli per una che neanche conoscevano e poi i matti saremmo noi?
James Cromwell, The Queen, 2006

Nota: di Roberta Monno
The Queen

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