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Cinema Trash: Belli O Brutti… Ridono Tutti

Recensione: Cinema Trash: Belli O Brutti… Ridono Tutti

I termini “trash” e “pecoreccio” sono ormai entrati a far parte del linguaggio comune, ma più spesso vengono utilizzati con troppa faciloneria e confusi tra loro.
In ambito filmico, come trash (che alla lettera significa spazzatura) si intende alle volte quel cinema considerato “di genere” (serie b, c oppure anche z) che si presenta come un rifiuto dei canoni tipici, quindi che trae la forza da una rappresentazione bassa fondata sulle scorie delle normali scritture cinematografiche, in alcuni casi superando le soglie del buon gusto.

E’ importante però distinguere il trash involontario da quello d’autore, ad esempio al cineasta di Baltimora John Waters (contestabile sotto qualsiasi altro aspetto) non gli si può di certo negare la corona di Re del cinema-spazzatura, benché con film come “Hair spray” e “Pink Flamingos” risulta sotto ogni aspetto un pioniere del cinema schifoso e perverso, pur fuoriuscendo dai confini del “trash d’autore” e varcando le soglie della settima arte, sconfinando nel malsano autocompiacimento artistico (porno-cinema incluso).

Insomma il “trash d’autore” è ascrivibile in quel contenitore dove la caricatura estrema e soluzioni kitsch sono volute o per lo meno utilizzate con autoironia(ad esempio le follie erotico-demenziali di Russ Meyer), in questa categoria possiamo sicuramente racchiudere le fosche e apocalittiche opere di Ciprì & Maresco, i poliziotteschi monnezzari con Millian & Bombolo, i primi lavori di Pupi Avati e non sono da escludere anche alcuni interessanti lavori della premiata coppia comica palermitana Franchi & Ingrassia, “Paolo il freddo” e “Farfallon” (giusto per citarne un paio).                         Differente è il discorso rivolto al “Trash” nudo e crudo, inconsapevole il più delle volte di risultare dannatamente disgustoso e orripilante, questo filone viene erroneamente confuso con il “Pecoreccio“(anche se spesso il salto è breve).

L’etichetta di “mera spazzatura” ingloba quelle nefaste opere che ora sono degli autentici “scult”, grazie al loro alone di atroce mediocrità (spesso involontaria ripetiamo).
Gli scellerati pseudo-do*****entari di Prosperi & Jacopetti (i vari “Mondo cane“) e di Deodato (“Cannibal Holocaust“), rientrano a pieno diritto nel box, anche drammoni strapaesani come “Storia de fratelli e de cortelli” e i tremendi prodotti del Bagaglino di Pingitore, nati dalla muffa d’avanspettacolo e dalla volgarità paratelevisiva.

Il “pecoreccio”, noto anche come “chiappa & spada” o “Cul-movie” mette in primo piano il voyeurismo da peep-show con grevi concessioni alla comicità scatologica.
Sono ascrivibili a questo filone tutti i pierino-movies, le varie soldatesse, liceali e infermiere e l’infinita serie dei decamerotici, durata fino al 1996 (l’ultimo era il bolsissimo “Chiavi in mano” con Martufello).

Nota: di Valentino Sacca’
Cinema Trash: Belli O Brutti… Ridono Tutti

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