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Deja Vu

Recensione: Deja Vu

Che il film sia di Tony Scott lo capisci subito dalla mole di lettering saltellante sui titoli di testa, che si stiracchiano a suon di musica vorticosa e fremula, mentre le immagini scorrono lievemente al ralenty. Che il film sia di Tony Scott lo capisci da come ci resti alla fine. “Stupito e perplesso”, direbbe Abatantuono.

SCHEDA TECNICA

SCHEDA DVDDiciamolo, Scott è come sempre abile a impalcare roteanti storie lunghe 2 ore che ammazzano la noia, scongiurano lo sbadiglio e incollano allo schermo. Salvo poi concludere il tutto in una bolla di sapone che esplode in un roboante “paff!”, e che ti interroga sulla effettiva qualita’ del prodotto fruito. In altri termini: sara’ mica stata tutta ‘na minchiata?
Spesso bisogna ripensare la pellicola e certificarne gli indubbi meriti (in itinere), per non rispondere un sonoro e istintivo “si”. Più o meno come un altro fantastigliardo di film Deja Vu racconta di viaggi in universi temporali paralleli (Butterfly Effect, Frequency – Il Futuro è in Ascolto e più semplicemente Ritorno al Futuro), espone teorie di Ponti di Einstein-Rosen e compressioni spaziali, attraverso la sempre efficace raffigurazione del foglio di carta piegato, che avvicinerebbe fino a sovrapporre due punti altrimenti raggiungibili da una (lunga e scomoda) linea retta  (Il Punto di Non Ritorno utilizza esattamente questa rappresentazione “didattica”, ma possimo pensare anche a Stargate). Ecco l’elenco di film a cui Deja Vu deve in termini di suggestioni, escamotage narrativi e di immagini (ma l’elenco di citazioni potrebbe allungarsi pescando addirittura dai dickiani Minority Report e Strange Days fino a La Mosca di Cronenberg). Mmhh.. Si, stando così le cose l’originalita’ non è il punto di forza di questo film minestrone, diciamo tuttavia che il ritmo e la tensione alta sono gli assi nella manica di un regista che preferisce la raffinatezza al testosterone scellerato, e dosa intelligenza e grazia (la fotografia è sempre piacevole) in opere che si presterebbero a letture più muscolari e meno pensate. I film di Tony Scott sono come un goccetto di Southern Comfort… Pur sempre un whiskey, ma adatto alle donne. La vicenda racconta la lunga giornata particolare di Doug Carlin (Denzel Washington, veramente machissimo e in gran forma senza maglietta), alle prese con un traghetto che salta in aria ucidendo oltre 500 persone, e il cadavere di una donna bellissima, apparentemente legata alla strage, ma non si sa in che modo. Carlin e la squadra speciale guidata da Andrew Pryzwarra (un rubicondo Val Kilmer), iniziano a indagare gli eventi attraverso un marchingegno che consente di guardare nel passato e riviverlo, ma solo una volta e solo da un’angolazione precisa. Non ci sono seconde opportunita’, non si può riavvolgere il nastro e se si sbaglia “dove” puntare l’obiettivo, sara’ tutto inutile.
Riuscira’ Carlin a evitare il disastro e soprattutto a salvare la bella Claire, vittima innocente (come se le altre centinaia lo fossero di meno), della follia di un terrorista (e ti pareva?
!). Il film, ambientato a New Orleans, è dedicato alla citta’ e alle vittime dell’uragano.
E pensare che per prevedere Kathrina bastava un semplice satellite. Deja Vu: Non vi pentirete di averlo visto, ma solo se non conoscete le pellicole sopracitate lo riterrete un bel film.La Frase: “E se l’avessi gia’ fatto?
Denzel Washington, Deja Vu, 2006. 

Nota: di Roberta Monno
Deja Vu

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