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The Unsaid – Sotto Silenzio

Recensione: The Unsaid – Sotto Silenzio

The Unsaid letteralmente vuol dire “Il non detto”, e questa pellicola ambiziosa e a tratti esagerata, spinge sull’acceleratore del segreto come punto di attenzione e fulcro della narrazione.    

SCHEDA TECNICA

SCHEDA DVDL’ei fu brillante psicologo Michael Hunter (Andy Garcia) abbandona la professione a seguito del suicidio del figlio adolescente. Dopo qualche anno una sua ex allieva (la sempre zuccherosissima Teri PoloTi Presento I Miei) cerca di coinvolgere l’ormai barbuto medico in un’impresa ambigua e scivolosa: occuparsi di un giovane rinchiuso in una casa famiglia a seguito della morte della madre e dell’incarcerazione del padre uxoricida. Tommy (Vincent Kartheiser), non appare però come il più limpido dei ragazzini, e mostra subito di sentirsi a suo agio con strategie manipolatorie e cognizioni psicologiche, forse più del suo arrugginito dottore, del tutto stregato e sedotto dalle somiglianze (un po’ estreme), di Tommy col suo figlio defunto. Il film gioca con lo spettatore alternando prospettive e informazioni; a tratti siamo ben più coinvolti del dottot Hunter, e conosciamo fattori importanti della personalita’ di Tommy, trovandoci in vantaggio rispetto al protagonista (in pieno stile thriller), per altri versi ci troviamo all’oscuro e spiazzati soprattutto circa il passato di Tommy, estrema sorpresa per lo spettatore quanto per il buon dottor Hunter. Ora, il film segue un destino stilistico circolare, in quanto si è scelto di far partire la vicenda proprio con una delle scene finali: il padre di Tommy che da dietro le sbarre è pronto a stendere un’estrema confessione: “Se provera’ a ripetere quanto sto per dirle” avverte l’uomo “Io lo negherò“. E per i più smaliziati cinefili onnivori e di buona memoria, questa battuta costituira’ una dichiarazione più limpida di qualsiasi “spoiler”, rendendo ben chiara l’immagine dell’uomo buono che si sta solo sacrificando per il bene di qualcuno. Ma siccome sono brava non vi diròcome va a finire questo pretenzioso baraccone messo su dall’ingenua visione di Tom McLoughlin, regista non troppo navigato, tanto da credere di poter shoccare qualcuno. Il film si presenta infatti come una macchina ben oleata (scorrevole e credibile) , tanto da essere eccessivamente prevedibile e smaccatamente poco sorprendente. Appena accennato il tema dell’elaborazione del lutto, che segna la frammentazione e disgregazione del nucleo famigliare che subisce la perdita, e di solito non vi sopravvive. Ciò che di buono appartiene alla pellicola deriva dai contributi recitativi intensi di Garcia, ben in parte nei ruoli di padre premuroso e devastato dal senso di colpa, e soprattutto dal promettentissimo (ormai, visto che sono passati 7 anni, deludente) Vincent Kartheiser. Il giovane è dotato di una fisicita’ magnetica e uno sguardo completo e complesso, ricco di sfumature affascinanti. Peccato non sia mai esploso.

Nel complesso il film si lascia guardare e interessa, ma non sfonda lo schermo e non si imprimera’ nella memoria dello spettatore se non per lo spericolato tema dell’abuso, trattato tuttavia in maniera alquanto qualunquistica e superficiale. The Unsaid – Sotto Silenzio: Mediocre thriller come tanti ce ne sono.

Nota: di Roberta Monno
The Unsaid – Sotto Silenzio

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