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Se Fossi Lei – In Her Shoes

Recensione: Se Fossi Lei – In Her Shoes

Un esempio di cosa accade quando Hollywood non ha niente di meglio da fare, e due attrici bravissime e incredibilmente talentuose vengono sottoutilizzate in maniera clamorosa e (per campa’, credo), sono costrette a recitare in scempi simili.

SCHEDA TECNICA

SCHEDA DVDSe Fossi Lei ha un titolo equivoco e dal doppio senso palese (per gli anglofoni): in her shoes, che letteralmente vuol dire nelle sue scarpe, in italiano si potrebbe rendere con “nei suoi panni”, e racconta la storia (veramente pallosissima), di due sorelle molto diverse. Una bella e stupidina, una brutta ma sensibile seria e intelligente (dio mio che fantasia sfrenata!). A questo punto la vicenda prende una curvatura drammatica (!) La bellina, al secolo Cameron Diaz, tosta e tonica come una sirena pur non essendo più propriamente nel fiore degli annetti, va a letto con quel cieco che stava iniziando una relazione con la sorella bruttarella, al secolo Toni Collette (che vista fuori dal set è in realta’ una sventola pazzesca, affascinante e molto elegante). Tra l’altro la poveretta per partecipare a questo magnifico film, ha dovuto metter su non pochi chili (memorabile e di grande spessore l’insulto feroce dell’incazzata Diaz all’indirizzo della non proprio filiforme sorella: “Grassa Porca”). Molto bene ma procediamo. Dopo l’increscioso accadimento le sorelle si separano e iniziano due persorsi paralleli: Maggie (Diaz) in Florida dalla nonna che le dara’ tante profonde lezioni di vita e la impieghera’ in un ricovero per anziani, in cui la giovane ritrovera’ il senso della famiglia e della vita in generale. Rose (Collette), lasciato il vecchio lavoro (e il vecchio collega), si impieghera’ come dog sitter, entrando a contatto con tanti cagnoni che le daranno tante profonde lezioni di vita.
Ovviamente l’happy end è scontato e nel frattempo i vostri denti si saranno cariati e caduti. La cosa, signori, è grave. Che è successo a Curtis Lee Hanson, regista capace, candidato all’Oscar per L. A. Confidential, e vincitore dell’aurea statuetta per la sceneggiatura non originale dello stesso film?
Stiamo parlando del regista di 8 Mile (ok, non è Via Col Vento ma come film almeno si lascia guardare e diverte), e di un cult come La Mano Sulla Culla (mitologica la performance di Rebecca De Mornay).Se Fossi Lei è un prodotto opaco, di cattiva fattura e scarsa caratura, poco pensato e scritto male, totalmente abbandonato sulle spalle delle due attrici protagoniste, brave, ma costrette (e mal dirette) in personaggi balordi e sbiaditi, visti e rivisti, molto degradanti.Shirley Mc Laine è briosa e in ottima forma, ma la luce che pure emana non basta a far risplendere uno spentissimo copione.Se Fossi Lei: Punto minimo della carriera di un promettente regista, che ha qualcosa da farsi perdonare.La Frase: “Sei una grassa porca!” Cameron Diaz, Se Fossi Lei – In Her Shoes, 2005.

Nota: di Roberta Monno
Se Fossi Lei – In Her Shoes

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