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The Others

Recensione: The Others

Isola di Jersey, nella Manica, 1945, subito dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Grace Stewart (Nicole Kidman, particolarmente a sua agio con le “grazie”cinematografiche, vedi Dogville) è la mamma di due bimbi fotosensibili (allergici alla luce del sole). Vive reclusa in un’austera villa insiema a tre domestici che sembrano saperla molto, ma molto lunga circa gli inspiegabili eventi che colpiscono l’abitazione degli Stewart.

SCHEDA TECNICA

SCHEDA DVDThe Others è una pre lostiana riflessione sul concetto di relativita’ dell’intruso: chi sono gli “altri”?
A partire da quale prospettiva una presenza, da legittima, si converte in “altra”?

Il film non ruota attorno a questo interrogativo, che di fatto si solleva in finale una volta svelato l’arcano. L’opera si profila come un thriller sovrannaturale e rispetta i canoni del genere ammantandosi dell’inquietudine tipica del vedo non vedo.
Un rumore, un soffio, un’immagine riflessa nello specchio o il viso di un quadro che emerge dall’oscurita’ sono i massimi accenti di un terrore intelligentemento dosato da un regista capace e saggio.Amenabar (Apri gli Occhi, Mare Dentro) declina secondo una prospettiva hitchkockiana gli elementi di un brivido che allude più che ostentare. Senza uccisioni nè mostri, il grande nemico da cui diffidare è la nostra mente, che si smarrisce in giochi di specchi abbacinanti, in cui dissolviamo il criterio di realta’ e vediamo quello che ci fa comodo e ci rassicura vedere.è questo quanto accade a Grace: granitica madame dotata di fede monolitica e incrollabile, è fisiologicamente incapace di guardare al di la’ del suo naso per cogliere le provocazioni di un universo che è molto più complicato di come la Bibbia ce lo presenta. Non piegandosi si spezzera’ di fronte a una rivelazione annichilente che ne frantumera’ ogni orientamento. La piccola Anne, figlioletta sveglia e disobbediente, accarezza in più punti il reale scioglimento della vicenda, intuendo che la verita’ non è quanto la mamma tenta di “rifilare” loro.

La pellicola sarebbe potuta entrare nella storia per intelligenza e originalita’ di girato e di scrittura, se solo non fosse stata preceduta qualche anno prima dal grande punto di svolta in fatto di horror e thriller: “Il Sesto Senso“, opera di cinema moderno che capovolge le visuali e sfida lo spettatore, inscenando una trama che letteralmente non è quella che crediamo. La soggettiva è estrema: noi non possediamo nessun elemento narrativo in più rispetto a Grace (o al povero Bruce Willis) e ne sappiamo esattamente quanto lei/lui. La sorpresa, lo sgomento che assale il protagonista avvolge noi insieme a lui, rendendo l’opera vista qualcosa di più di un semplice film: è un’esperienza. Assoluta e inquietante. Solo che dopo aver tremato col piccolo Osmet è difficile “cascarci” di nuovo, o almeno non con quello sguardo vergine che proprio dopo il film di Shyamalan appare inesorabilmente smaliziato e indurito, quasi vaccinato.

Soprattutto a fronte di un film che ne ripercorre la grammatica e gli intenti.
Ciò non toglie che The Others sia una bellissima prova d’autore e di recitazione: la Kidman all’epoca viveva un vero stato di grazia (appunto), e non sbagliava un film.

Fionnula Flanagan resta una grande caratterista, perfetta per il ruolo di governante custode di mille segreti, e degna di nota si distingue la piccola ma fortissima Alakina Mann nel ruolo della indisciplinata Anne. Grande trionfatore dell’edizione 2002 dei Premi Goya (massimi riconoscimenti cinematografici spagnoli), The Others ha ottenuto 15 candidature e 8 premi: miglior film, miglior regista, migliore sceneggiatura originale, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior scenografia e miglior sonoro.The Others: Ottimo thriller sovrannaturale: per chi sa apprezzare la classe e lo stile.La Frase : “A volta capita che il mondo dei morti si mescoli col mondo dei vivi” Fionnula Flanagan, The Others, 2001.

Nota: di Roberta Monno
The Others

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