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Rendition

Recensione: Rendition

Auditorium di Roma:si accendono le luci e tutti nella sala Santa Cecilia si alzano per applaudire il regista, la sceneggiatrice e gli attori di questo film denuncia.

SCHEDA TECNICA

SCHEDA DVDExtraordinary Rendition (consegna straordinaria, ovvero operazioni ai limiti della legalita’) è una “speciale” pratica d’azione messa in atto dai servizi segreti statunitensi che ci viene mostrata nel film di Gavin Hood. Il film sara’ presentato nelle sale nei prossimi mesi, ma il successo non tardera’ ad arrivare, grazie anche al cast di note stelle del cinema internazionale: Jake Gyllenhall, Reese Witherspoon, Meryl  Streep, Omar Metwally. Questa la trama.
All’aeroporto di Washington Anwar El-Ibrahimi (Omar Metwally nei panni di un ingegnere chimico egiziano, ma cittadino americano dall‘eta’ di 14 anni) viene rapito dai servizi segreti americani che lo ritengono coinvolto in un attentato e lo accusano di avere rapporti con frange del fondamentalismo islamico. Per questi motivi viene  condotto in una prigione segreta nel Nord Africa. Un analista della C. I. A, Douglas Freeman (interpretato da Jake Gyllenhall), che nell’attentato ha perso un collega, si trova a dover reperire delle informazioni durante l’interrogatorio a cui è sottoposto l’ ingegnere  egiziano. In questa situazione, l’agente C. I. A si troverà a dover riflettere sul duro e brutale stato di tortura a cui viene sottoposto un sospettato di terrorismo, appunto Anwar El-Ibrahimi, che ricordiamo è un cittadino americano anche se di origine egiziana. Parallelamente allo svolgimento della trama principale, ci viene presentata la storia d’amore tra un giovane radicale islamico e la figlia del capo della polizia. Questo thriller politico illustra il procedimento speciale iniziato dopo l’11 settembre da parte del governo statunitense. Stiamo parlando del contestato uso di trasferire illegalmente i soggetti accusati di terrorismo per sottoporli a interrogatori al limite della tortura.
La sceneggiatura funziona abbastanza bene, ricorrendo principalmente all’uso di riprese esterne che rimandano di continuo dall’ uno all’altro continente, in modo da permetterci di seguire parallelamente i due “canovacci”. Il film prova a creare una giusta via di mezzo tra una spy-story e un film-do*****entario, riuscendo spesso (grazie soprattutto ad un montaggio decisamente coinvolgente)  ad “ipnotizzare”  lo spettatore. Gavin Hood non si sbilancia, rimanendo neutrale e proponendoci , attraverso questo racconto corale, il seguente interrogativo: Quanto è legittimo  utilizzo di questa politica della tortura, nella lotta al terrorismo?
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Nota: di Palumbo Simone
Rendition

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