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Io, Robot

Recensione: Io, Robot

Il film vede protagonista un tema ricorrente sia nella letteratura (il terrore che un giorno le macchine possano sostituire l’uomo), che nel cinema: “Der golem” di Paul Wegener (1914), “Blade Runner” di Ridley Scott (1982), “A. I” di Steven Spielberg (2001) e, appunto, “Io, Robot”, di Alex Proyas, ispirato al romanzo di Isaac Asimov (più precisamente al “ciclo” di 9 racconti degli anni 40 dove risaltano le famose 3 leggi della robotica).

SCHEDA TECNICA

SCHEDA DVDNel 2035 i robot sono ormai diventati  un normale elettrodomestico: ogni famiglia ne ha uno e vengono naturalmente utilizzati per sostituire l’uomo nei lavori più logoranti e rischiosi. La fiducia dell’uomo nei confronti dei robot si fonda su tre leggi della robotica, stabilite dal Professor Lanning. Esse recitano:

  1. Un robot non puoi mai arrecare danno ad un essere umano o far sì che attraverso la sua inattività un essere umano possa restare ferito.
  2. Un robot deve obbedire agli ordini di un essere umano a meno che non contrastino con la prima legge.
  3. Un robot deve proteggere la sua esistenza a meno che questo non contrasti con la prima o la seconda legge.

In questo contesto di estrema sicurezza e affidamento degli uomini nei confronti delle macchine, si leva una unica voce critica: quella di Will Smith (detective Spooner). Ad un tratto, quando avviene il suicidio del professor Lanning, attribuibile proprio ad un robot, i peggiori timori del detective sembrano avverarsi. Ovviamente i colpi di scena non mancano: i morti, gli accusati, gli insospettabili, le motivazioni non sono quasi mai quelle che sembrano. La regia non indugia troppo sulla spettacolarizzazione del film, la sceneggiatura rispetta l’atmosfera del racconto di Asimov  (con la piccola eccezione della figura della dottoressa Calvin che sembrerebbe essere più emotiva rispetto a quella del racconto originale) e, in questo contesto, le prove degli attori non emergono. Questo fortunatamente nè nel bene, nè nel male…Io, Robot : Classico film di genere per chi è alla ricerca di suggestioni alla  Blade Runner… Ma puntualmente non le trova.

Nota: di Daniele Rizzo
Io, Robot

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